Uso di tabacco, alimentazione scorretta, inattività fisica, abuso di alcol sono i principali fattori di rischio di malattie croniche. Tali patologie sono largamente prevenibili attraverso la modifica dei comportamenti non salutari, ma a tal fine sono necessarie strategie e politiche, che, non solo agiscano favorendo l'empowerment dei cittadini, ma rendano possibili anche cambiamenti dei contesti ambientali e dei determinanti sociali, economici e culturali che influiscono fortemente sulle scelte dei singoli.
Secondo i dati dell’Organizzazione mondiale della sanità, in Europa l’86% dei decessi e il 77% della perdita di anni di vita in buona salute sono provocati da patologie croniche (malattie cardiovascolari, tumori, diabete mellito, malattie respiratorie croniche, problemi di salute mentale e disturbi muscolo scheletrici).
La Regione Europea dell’OMS presenta il più alto carico di patologie croniche non trasmissibili a livello mondiale. Patologie cardiovascolari e cancro causano quasi i tre quarti della mortalità nella Regione e tre principali gruppi di malattie – patologie cardiovascolari, cancro e disturbi mentali - costituiscono più della metà del carico di malattia (misurato in “DALYs”, gli anni di vita vissuti in condizioni di disabilità). Inoltre, tra il 70 e l'80% delle risorse per l'assistenza sanitaria sono spese per il trattamento di tali patologie.
L’Unione Europea (UE), attraverso il Programma Salute 2014-2020, co-finanzia iniziative volte a supportare i Paesi in un approccio globale alla promozione della salute e al controllo delle malattie croniche. L’Agenzia per i consumatori, la salute e l’alimentazione (CHAFEA), che opera indipendentemente ma sotto la sorveglianza della Direzione generale della Salute della Commissione Europea (DG SANTE), eroga i finanziamenti relativi al Programma europeo Salute secondo le regole stabilite dal programma. Fra le iniziative promosse, le Joint Action (Azioni comuni) sono lo strumento di supporto di cui si avvale l’UE per collaborare direttamente con i governi degli stati membri, in merito alle priorità della salute pubblica. Esse hanno un chiaro valore aggiunto e sono co-finanziate dalle autorità responsabili per la salute degli Stati membri (o dei Paesi terzi che partecipano al programma) ovvero da enti pubblici e organismi non governativi delegati da dette autorità.
L'Unione Europea da alcuni anni riconosce la prevenzione delle malattie croniche non trasmissibili e la promozione di sani stili di vita come obiettivi prioritari, considerando la salute come un’opportunità ed un investimento, nonché uno strumento di sviluppo sociale ed economico, ed ha definito documenti strategici, emanato Direttive o condiviso raccomandazioni volte al raggiungimento del miglior livello possibile di salute per tutti i cittadini.
L’Italia è partner di diverse Azioni comuni promosse negli ultimi anni, tra cui in particolare l’Azione comune per la lotta alle malattie croniche e la promozione dell'invecchiamento sano per tutto il ciclo di vita (JA-CHRODIS) coordinata dalla Spagna, che, con 63 partner, è la più grande azione comune co-finanziata nell'ambito del Programma salute pubblica dell'Unione europea fino ad oggi.
Obiettivo di CHRODIS è promuovere e facilitare lo scambio e il trasferimento di “buone pratiche” tra i paesi partner, identificando i migliori approcci per la prevenzione e la cura delle malattie croniche, in particolare di malattie cardiovascolari, ictus e diabete di tipo 2, con un focus specifico sulla promozione della salute, la multimorbosità e la gestione del diabete.
La ricerca delle “buone pratiche” riguarda gli interventi sui fattori di rischio comportamentali, i determinanti sociali per la promozione della salute e la prevenzione, secondo un approccio “life course” finalizzato ad un invecchiamento in buona salute. Per quanto riguarda diabete e multimorbosità sono affrontati gli aspetti legati alla cura multidisciplinare e integrata, alla sicurezza dei pazienti e alla formazione professionale, verificando l’esistenza nei diversi Paesi di Piani nazionali per la prevenzione ed il controllo del diabete.
CHRODIS, quindi, mira a migliorare l'efficacia delle azioni intraprese per la prevenzione delle malattie croniche, fornendo un contributo rilevante alla promozione della salute e alla riduzione delle disuguaglianze sanitarie, per aumentare gli anni di vita in buona salute e promuovere l'invecchiamento sano e attivo.
La JA CHRODIS è divisa in sette Work package (WP) ed è governata da un Comitato esecutivo (Executive Board), composto da tutti i leader dei WP e sostenuta, inoltre, da un Forum di rappresentanti dei Ministeri della Salute degli Stati membri UE e da un Comitato consultivo (Advisory Board) di esperti.
I primi tre Work package sono trasversali (WP 1- Coordinamento, WP 2- Disseminazione , WP 3- Valutazione) e i restanti WP sono tematici. In particolare, il WP 4 ha per obiettivo la realizzazione di una Piattaforma web europea per lo scambio delle conoscenze e delle esperienze sulle malattie croniche. I WP 5, 6 e 7 sono finalizzati alla definizione dei criteri e alla individuazione delle buone pratiche nelle aree di approfondimento, individuate rispettivamente nella prevenzione primaria delle malattie croniche con particolare riferimento a quelle cardiovascolari, la multimorbosità e il diabete tipo II. Il lavoro avviato in tali WP costituisce la base per la costruzione della Piattaforma web (WP4).
L’Italia partecipa alla JA con il Ministero della Salute, l’Istituto superiore di Sanità, l’AIFA e l’Università Cattolica del Sacro Cuore. In particolare l’ISS è leader del WP 7 mentre l’AIFA del WP 6.
Di particolare interesse per il Ministero della Salute la è la partecipazione al WP 5 - Promozione della salute e prevenzione delle malattie
Nel campo della promozione della salute e della prevenzione delle malattie croniche, il quinto Work Package comprende una revisione delle politiche e dei meccanismi esistenti nei diversi Paesi partner, al fine di individuare buone pratiche validate ed identificare carenze ed esigenze esistenti in questo ambito.
I paesi partner, sulla base di un questionario comune, hanno elaborato il proprio profilo nazionale e contribuito alla individuazione di criteri comuni per la selezione delle buone pratiche. Nel corso del 2015 si prevede la selezione di alcune buone pratiche per ciascun Paese e la possibilità di scambio di conoscenze ed esperienze attraverso incontri di approfondimento e visite di studio.
Il risultato atteso del WP5, pertanto, oltre ai criteri per identificare e valutare le buone pratiche di prevenzione primaria e a predisporre una raccolta di buone pratiche validate, è la predisposizione di un documento di raccomandazioni efficaci per la promozione della salute e la prevenzione primaria, comprendente una descrizione dei fattori di successo e delle barriere per il trasferimento di una pratica promettente in un nuovo contesto.
JA Chrodis: la conferenza finale
Nel mese di febbraio 2017, a Bruxelles, si è svolta la Conferenza finale della Joint Action Chrodis che, attraverso la partecipazione e la cooperazione di tutti i Paesi UE coinvolti, ha dato un contributo importante per affrontare le sfide poste dalle malattie croniche e per rendere i sistemi sanitari più sostenibili ed efficienti.
Durante la Conferenza, che ha visto oltre 200 partecipanti, Suzsanna Jakab (Direttore dell’OMS Europa) ha sottolineato i numerosi collegamenti tra l’Action Plan europeo dell’OMS per la prevenzione e il controllo delle malattie croniche (adottato dagli Stati membri nel 2016) e la JA, quali l’impegno per migliorare prevenzione, gestione e cura delle malattie croniche e la necessità di interventi evidence based a livello di popolazione e individuale.
L’evento ha consentito la presentazione dei risultati dei tre anni di lavoro nonché del documento "Building on JA-Chrodis What can we do to plan and implement practices to reduce the burden of chronic diseases?" (disponibile anche in italiano) che contiene dodici raccomandazioni (12 step) per l’implementazione di interventi di contrasto alle malattie croniche. Carlos Segovia, coordinatore di Chrodis, ha dichiarato che i dodici punti possono rappresentare uno strumento per decisori e professionisti sanitari nel loro lavoro dedicato alla prevenzione e cura delle malattie croniche.
Sono stati illustrati, inoltre, gli strumenti elaborati dalla JA, tra cui la piattaforma Chrodis, l'archivio online di buone pratiche peer-reviewed, il Policy Brief sui Piani Nazionali per il diabete (PND), un Modello di cura multidimensionale per le persone affette da multimorbidità e le condizioni necessarie per lo scambio e la trasferibilità di buone pratiche a livello internazionale.
Nel corso di varie tavole rotonde si è sottolineata l’importanza di integrare la promozione della salute nell’ambito più ampio dell’assistenza sanitaria, nonché la necessità di rendere i sistemi sanitari più sostenibili ed efficienti e di un approccio globale di presa in carico e cura del paziente con malattie croniche.
In occasione della conferenza, infine, è stata presentata la nuova Joint Action sulle malattie croniche, che rappresenta la naturale evoluzione di Chrodis.
Per approfondire:
- guarda il video Chronic Diseases: Everyone’s Business
- leggi la pagina di presentazione (in inglese).
"Implementing good practices for chronic diseases" (Implementare le buone pratiche per le malattie croniche) è l’obiettivo della nuova azione comune, finanziata dal programma europeo "Health Programme 2014-2020". Chrodis-Plus, questo il nome della nuova JA, mira a sostenere i Paesi dell’UE nelle attività di diffusione delle buone pratiche di promozione della salute e di prevenzione e cura delle malattie croniche individuate con la precedente JA Chrodis (2013-2016). Chrodis-Plus coinvolge 42 partner provenienti da 18 paesi dell’UE, più Norvegia, Serbia e Islanda. La Spagna è il coordinatore, con il supporto scientifico della Lituania.
La diffusione di esperienze e interventi basati su prove d’efficacia potrà consentire il miglioramento della qualità delle azioni di prevenzione e cura delle malattie croniche. Mettere in pratica, in particolare, le azioni che contribuiscono a ritardare l’insorgenza di malattie croniche, contribuirà a prolungare la vita dei cittadini europei e a migliorarne la qualità.
Chrodis ha selezionato le buone pratiche e le ha rese disponibili attraverso una piattaforma web, ha elaborato documenti di indirizzo in materia di prevenzione e cure innovative ed efficaci per i pazienti con multimorbidità, ha condotto uno studio specifico sul diabete per testare la cooperazione europea nel campo delle malattie croniche.
Si tratta ora di passare dal semplice "scambio di buone pratiche" al "trasferimento e miglioramento delle buone pratiche", dalla definizione di politiche e strategie innovative ed efficaci alla loro implementazione. L’ambizione è quella di contribuire a ridurre le disuguaglianze tra i cittadini nell’ambito sia della prevenzione sia della cura delle malattie croniche, favorendo una vita indipendente e in buona salute fino all’età più avanzata.
I nuovi Work Package (WP)
Dal 18 al 20 settembre 2017 a Vilnius (Lituania) si è svolto il kick off meeting dell’Azione Comune durante il quale sono stati illustrati i nuovi 8 Work Package (WP).
L’Italia partecipa a Chrodis-Plus con il Ministero della Salute, l’Istituto Superiore di Sanità (ISS), l’Università Cattolica del Sacro Cuore, la ASL3 di Torino, la Fondazione IRCCS Istituto Neurologico Carlo Besta di Milano.
Il Ministero della Salute, in particolare, partecipa al WP4 "Integration in National Policies and Sustainability", e al WP5 "Health Promotion & Disease Prevention".
Nel WP4 il Ministero ha il coordinamento del task 4.4 per la preparazione di una dichiarazione di consenso sul valore aggiunto della collaborazione tra i Paesi europei nel campo delle malattie croniche e sulla sostenibilità di Chrodis e Chrodis-Plus oltre il 2020.
Per quanto riguarda il WP5, il Ministero provvederà all’aggiornamento del Country Profile prodotto in Chrodis, utile strumento di conoscenza dell’assetto organizzativo e delle strategie di promozione della salute dei Paesi partecipanti. Inoltre, parteciperà alla fase preparatoria delle sperimentazioni pilota in cui l’Italia è coinvolta, attraverso l’analisi delle situazioni originali, la verifica delle necessità e la valutazione della fattibilità. Nucleo centrale del WP5 è, infatti, la realizzazione di interventi pilota che prevedano l’adattamento e il trasferimento di cinque buone pratiche, tra quelle selezionate da Chrodis, in contesti diversi. È previsto, tra l’altro, il trasferimento in Andalusia (Spagna) dell’esperienza lombarda della rete dei luoghi di lavoro che promuovono salute ("Lombardy Workplace Health Promotion Network"), che verrà coordinato dalla Fondazione IRCCS Istituto Neurologico Carlo Besta di Milano, nonché la sperimentazione in Piemonte del progetto irlandese "Active School Flag" che vedrà coinvolta la ASL3 di Torino.
L’Università Cattolica del Sacro Cuore coordina, con la Lituania, il WP6, "Pilot Implementation of Integrated Care Model for multimorbidity”, che mira a definire una strategia per implementare il modello di cura integrata dei pazienti con multimorbidità proposto da Chrodis e a realizzare una sperimentazione pilota, valutandone il successo sulla base di esiti organizzativi, per poi svilupparne un adattamento specifico per Paese.
L’ISS coordina, con la Slovenia, il WP7, "Fostering quality of care for people with chronic diseases", che prevede l’implementazione delle raccomandazioni per migliorare la qualità della cura per le persone con malattie croniche già definite in Chrodis.
La Fondazione IRCCS Istituto Neurologico Carlo Besta, infine, coordina, con la Finlandia, il WP8, "Employment and Chronic Diseases: health in all sectors", che affronta le problematiche relative all’occupazione e al reinserimento lavorativo delle persone affette da malattie croniche.
Per approfondire vai al sito CHRODIS PLUS